Situata nella parte più pianeggiante del Salento, Lecce è il capoluogo ed il maggiore centro culturale della penisola salentina, ed è sede dell’omonima arcidiocesi e dell’Università del Salento. Attiva nei settori dell’agricoltura (olio, vino, cereali), dell’artigianato (ceramica, cartapesta) e del turismo culturale e balneare, è la città dove più elaborato è stato lo sviluppo dell’arte barocca sfruttando le caratteristiche della pietra locale, la pietra leccese. Si parla, infatti, di barocco leccese e, per la bellezza dei suoi monumenti, la città è definita la Firenze del Sud.
Nel XVI e XVII secolo il Salento fu a più riprese minacciato dalle incursioni turche, tanto che sotto il regno di Carlo V la Città fu dotata di una nuova cinta muraria e di un Castello e dell’attuale Porta Napoli. Il 1630 fu l’anno in cui si diede il via alla costruzione di moltissime strutture religiose. In epoca spagnola la città si trasformò in un vero e proprio cantiere a cielo aperto, per le tante opere civili e religiose, che privati, clero, congregazioni ecclesiastiche, si danno da fare per erigere; in un crescendo di opere sempre più belle ed importanti. Una tremenda epidemia di peste funestò Lecce nel 1656. Le vittime furono migliaia e la tradizione religiosa narra che, dopo tanta attesa, avvenne un miracolo per intercessione di Sant’Oronzo, che fu poi, per questo, proclamato patrono della Città. Precedentemente la patrona era Santa Irene. Dopo l’Unità d’Italia, in particolare tra il 1895 ed il 1915, la città conobbe una notevole attività edilizia con la realizzazione di numerose opere pubbliche e la prima espansione fuori dalle mura. Vengono creati nuovi quartieri in stile neoclassico, neomoresco e neogotico.